Al giorno d’oggi, le coppie che si dividono, litigano per l’affidamento animali domestici invece che per quello dei figli. Nell’era in cui in Italia nascono meno bambini a prendere il loro posto i pets.
Affidamento Animali Domestici
Sono molte le coppie che al giorno d’oggi non hanno figli. In alcuni casi si tratta di impossibilità di averne, in altri il desiderio di non procreare, ma qualunque sia la motivazione in mancanza di bambini all’atto della separazione le liti per gli affidi non mancano.
Se il numero di nascite in Italia è calato di quindicimila unità nel 2015 rispetto all’anno precedente, sono oltre sessanta milioni gli animali domestici nelle case degli italiani.
Le coppie che si separano e litigano per il loro affidamento nel nostro paese sono circa quattromila l’anno. Ne nascono amare discussioni, dispute, liti che inaspriscono gli animi. E anche chi era meno attaccato o affezionato all’animale, improvvisamente lo vuole.
A volte per amore, a volte per ripicca. Da qui estenuanti battaglie a suon di liti e avvocati, che ovviamente si pagano.
Nel nostro paese, ahimè, non esiste una normativa a riguardo che possa essere applicata, lo dichiara Gian Ettore Gassani, presidente nazionale e fondatore dell’Associazione Avvocati Matrimonialisti. Non c’è nemmeno qualcosa che regolamenti il diritto di visita o che chiarisca chi debba mantenere l’animale, che sia un cane, un gatto o una tartaruga.
In quest’era in cui molte famiglie non hanno figli, tutto l’amore che andrebbe dedicato ad essi viene riversato sugli animali e in caso di rottura entrambi gli ex vorrebbero averla vinta.
Un mio amico di vecchia data, lui è la moglie avevano due cagnolini, al momento del divorzio ne tennero uno ciascuno, ma in caso di un singolo animale non si può certo fare a metà. A parte un pizzico di ironia sono state oltre ventimila le coppie che nel 2015 hanno chiesto consulenze a riguardo è che pensano a scritture private da utilizzare in caso di divorzio.
Infine
Per fare un po’ di chiarezza, ricordate che il cane è di proprietà di chi ha il nome sul suo microchip. In poche parole l’intestatario del microchip è il padrone del cane quindi gran parte delle discussioni finiscono ancor prima di cominciare.
fonte dei dati statistici | ami-avvocati.it